Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata - Monaci Basiliani Corso del Popolo, 128 - 00046 Grottaferrata (RM) - Tel. (0039) 06.9459.309 - Fax (+039) 06.9456.734 |
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ORIGINI E STORIA -
Introduzione
Allontanatosi dalla Calabria in seguito alle incursioni Saracene, dopo aver vissuto a lungo in Campania nei monasteri di Valleluce e Sérperi, famoso per la sua santità, l’umile vegliardo desiderava trovare un luogo “ove radunare tutti i suoi fratelli e i dispersi suoi figli”, avendo, secondo il racconto del suo discepolo s. Bartolomeo, conosciuto “per divina rivelazione” il luogo del suo ultimo riposo. Sui colli di Tuscolo vi erano i ruderi di una grande villa romana, forse appartenuta a Cicerone, fra i quali un piccolo edificio a doppio ambiente in blocchi di peperino (“opus quadratum”) già sepolcro di epoca repubblicana utilizzato dal V secolo come oratorio cristiano, denominato, per le finestre con doppia grata di ferro, “Crypta ferrata” (da qui Grottaferrata). Secondo la tradizione, qui i santi Nilo e Bartolomeo videro apparire la Madonna, che chiedeva l’edificazione di un Santuario a Lei dedicato. Sul luogo, donato da Gregorio Conte di Tuscolo, i monaci cominciarono a costruire il primo nucleo del Monastero, utilizzando il materiale dell’antica villa romana.
Nel tempo il monastero divenne un importante centro di cultura grazie all'opera degli 'scriptores' che, seguendo l'esempio di s. Nilo, esperto amanuense, prepararono i codici in parte conservati nella biblioteca. Dopo l'invasione delle milizie di Federico Barbarossa (1163), i monaci, rifugiatisi a Subiaco, ritornarono al monastero, poco prima della definitiva distruzione della città di Tuscolo, in questo periodo di riorganizzazione viene riportata (1230) nell'abbazia l'antichissima icona della SS. Madre di Dio. Nel 1241 Federico II si insedia nell'abbazia, saccheggiandola. Segue ancora un periodo di lotte per il Papato durante lo scisma d'Occidente. Un periodo di tranquillità si ebbe sotto il cardinale Bessarione, il primo abate commendatario, colto umanista greco (1462). |
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